Il Necciaio è stata, fin da subito, una delle prime attività ad unirsi con entusiasmo a Street4Food. Nell’intervista a Giorgio Filippelli, fondatore e artigiano di necci, scopriamo tutti i segreti del primo street food con pane gluten free di Firenze.
Le origini del cibo di strada
Cosa significa per te street food?
Lo street food ha avuto origine in Oriente come cibo umile per il ceto medio, le cui abitazioni un tempo non erano dotate di cucina. Per questo, infatti, il popolo era spesso costretto a consumare i propri pasti fuori casa a basso costo. La proposta del Necciaio è coerente con la storia dello street food e del neccio stesso, nato nelle montagne pistoiesi come semplice pane da accompagnare con quello che si aveva già in casa.
Qual è l’obiettivo del Necciaio?
Puntiamo da sempre a produrre uno street food di alta qualità rispettando le origini dei prodotti e cercando, quindi, di mantenerne i prezzi bassi.
È fondamentale per noi anche lo stretto contatto con le persone. Il mezzo del Necciaio, infatti, non è classico food truck ma una bicicletta con un piano cottura integrato. Una scelta fortemente voluta per permettere ai nostri clienti di vederci all’opera e avere un contatto diretto durante la preparazione dei necci.
Il Necciaio: semplicità, responsabilità e unicità
Quali sono i valori della tua attività?
Innanzitutto, siamo certificati per la cucina senza glutine, un’attenzione tutt’altro che scontata nel mondo dello street food. Prepariamo, infatti, necci e pane senza glutine per rispettare le esigenze di ogni cliente.
Posso, inoltre, descrivere il Necciaio attraverso tre valori fondamentali: semplicità, responsabilità e unicità.
Tutti i nostri prodotti sono semplici ma non banali. Scegliamo solo materie prime di altà qualità e prepariamo in casa tutti gli ingredienti. Nel pomeriggio, ad esempio, facciamo bollire i ciuffi delle carote per preparare il pesto di uno dei necci.
Siamo sempre attenti al rispetto dell’ambiente. Serviamo i necci su un piccolo blocco di legno con sopra due fogli di carta: uno per contenere i necci, l’altro per prenderli e mangiarli. Questi sono, quindi, i soli rifiuti che generiamo.
E infine siamo gli unici a preparare questa tipologia di pane di castagne anche senza glutine a Firenze e nel resto d’Italia. Siamo orgogliosi di aver riportato in vita uno street food storico toscano!
Le proposte del Necciaio anche con pane gluten free
Quali sono le tue specialità?
Le specialità del Necciaio variano tra necci dolci e salati. I più richiesti e amati dai nostri clienti sono il Tradizionale, un neccio dolce ripieno di ricotta, e l’Incicciato, un neccio con salsiccia e stracchino.
Riscuotono, inoltre, un ottimo successo anche le mie specialità preferite: l’Aringo Star, un neccio salato a base di aringa, e il Castarolo, una nostra invenzione che parte dal testarolo lunigiano, un piatto senza glutine preparato con il pesto di ciuffi di carote.
Cosa caratterizza i tuoi necci?
La semplicità è il nostro valore più importante. Prepariamo i necci secondo la tradizione, solo con acqua e farina e li “impiattiamo” in modo da evitare gli sprechi. E poi valorizziamo sempre la materia prima: acquistiamo, ad esempio, la salsiccia da uno dei migliori norcini del distretto toscano, perché è così buona che non abbiamo neanche bisogno di cuocerla!
La storia del Necciaio e del pane di castagne
Qual è l’origine dei necci?
Il neccio è un pane di castagne, preparato proprio con acqua e farina di castagne, nato in origine come pane della domenica nei paesi delle montagne pistoiesi nei pressi dell’Abetone. Le castagne sono sempre state una materia prima immancabile in questi territori, perché le elevate altitudini rendevano impossibile coltivare il grano. Al contrario, in montagna è molto comune la raccolta di castagne, da far essiccare e poi macinare per avere la farina tutto l’anno. È una coltivazione spontanea, i castagneti sono boschi centenari che ci regalano le castagne senza dover dare alcun contributo umano. Possiamo, quindi, dire che sia un regalo della natura e per questo vogliamo valorizzarlo al massimo con il nostro prodotto.
Raccontaci la storia della tua attività.
Il Necciaio è nato alla fine del 2019 da un’idea spontanea e illuminante. Durante la mia precedente esperienza lavorativa in un locale di Firenze, mentre cucinavo crepes e galettes e utilizzavo ogni giorno le stesse piastre, ho pensato che volevo riscoprire la tradizione culinaria delle mie origini. Ne ho parlato subito con il consulente aziendale del locale e gli ho detto, quasi in modo provocatorio, che mi sarebbe piaciuto girare in bicicletta a vendere necci per tutta Firenze. L’idea è stata subito apprezzata e pochi giorni dopo mi è stato proposto un finanziamento della regione Toscana per iniziare l’attività.
Tre anni dopo sono l’unico necciaio esistente, dato che come emerso dalle mie ricerche non c’è più nessuno che li prepara nelle montagne pistoiesi.
L’esperienza con Street4Food
Cosa ne pensi di Street4Food?
Sono molto contento di essere parte di questo grande progetto. Finora non esisteva un’app che permettesse di localizzare tutte le attività di street food, soprattutto quelle itineranti come la mia, che non sono rintracciabili tramite i classici motori di ricerca, non avendo una posizione fissa registrata. Con Street4Food ho la possibilità di impostare tutti gli spostamenti del Necciaio e comunicare con i miei clienti in maniera immediata. Grazie all’applicazione tutti sapranno sempre dove trovarmi!