Per alcuni, street food è sinonimo di poca igiene, ma è davvero così?
Tutto ciò che accade intorno allo street food è espressione di processi, di cotture semplici, veloci e in molti casi il punto forte è l’originalità.
Cucinare per strada non è come cucinare in una tradizionale cucina, questo è ovvio, ma è sinonimo di scarsa pulizia? Si tratta di una cucina express che permette al cliente di approfittare di tutti quegli odori e di quegli aromi a cui non siamo abituati. Questo non vuol dire però sporcizia.
Nel nostro Paese ci sono svariate regole e controlli che certificano l’alta qualità di quello che ingeriamo. Gli appassionati di questo genere di cibo possono stare tranquilli: lo street food non è pericoloso.
Quando si pensa al cibo di strada, si fa riferimento a quelli asiatici e a tutte le vie delle più grandi città e ai mercati tradizionali. Mercati nei quali si può conoscere e degustare la tradizione di quei luoghi.
Nel passato, friggere è stato il primo metodo di cottura e se un alimento era “non igienicamente sicuro”, friggendolo non avrebbe fatto tanto male alla salute. Ora le cose sono cambiate e in questo l’evoluzione della cucina e delle tecnologie ci garantisce standard qualitativi molto più alti.
Quindi, per strada, un cibo cotto al momento è da considerare un cibo sicuro. Allo street food si applicano varie tipologie di cottura e di conservazione e tutte rispettano gli standard di una classica cucina da ristorante. Quindi, quando vedete un truck per strada, concentratevi sul gusto e sugli odori che arrivano dal piccolo chiosco e dimenticate le vecchie dicerie.